Arte

mercoledì 30 marzo 2016

La Gioconda e Leonardo

 Il rapporto tra arte e realtà in Leonardo e in particolare nella Gioconda.

Leonardo crede che l'arte sia il mezzo migliore per conoscere la realtà. E' convinto che questa renda il senso della natura senza bisogno di alcuna mediazione. Questa concezione è ben testimoniata dai suoi dipinti. Nella Gioconda pervade un forte senso di armonia. Leonardo appoggia la mentalità rinascimentale secondo la quale l'uomo è un microcosmo, perfettamente integrato all'interno del macrocosmo, che è l'universo. La perfetta relazione tra uomo e mondo è resa nella Gioconda: la figura femminile non è isolata dal resto dello sfondo naturale, ma vi è accordata attraverso l'uso di contorni sfumati. La donna in primo piano rappresenta bene La centralità dell'uomo all'interno del mondo ( antropocentrismo). Leonardo tenta di rendere al meglio la realtà e ci riesce. La Gioconda ha proporzioni e volumi naturali, e il busto in torsione, che rompono la simmetria e conferiscono dinamismo. Nel dipinto, oltre alla prospettiva lineare è introdotta quella aerea. Nello sfondo naturale gli elementi non hanno solo dimensione minore man mano che sono più distanti, ma sono anche più sfumati, dai contorni ancor meno definiti e di colori tendenti verso l'azzurro. Basti osservare la più nitida catena rocciosa appena dietro alla Gioconda e gli speroni indefiniti all'orizzonte: anche i colori cambiano. Anche la luce e la sua incidenza nella realtà è rispettata anche nel quadro: grazie ai due punti luce si creano forti effetti chiaroscurali che sembrano dare vita al dipinto. L'uso sapiente del colore permette una vivida rappresentazione del reale: la campitura non è omogenea, ma regolata dall'incidenza della luce e dalla stratificazione aerea. Questo si può notare nell'incarnato della donna: non è unitario, ma sfumato secondo il gioco dei chiaroscuri. La stessa caratteristica si apprezza nella resa del panneggio della veste. Ogni particolare nella Gioconda è attentamente studiato per rappresentare al meglio la realtà.

Legame tra scienza e natura in Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza

Scrive Galileo nel Saggiatore: la natura pur essendo sorda e inesorabile ai nostri vani desideri, pur producendo i suoi effetti in maniere inescogitabili da noi reca al suo interno una struttura armonica di tipo geometrico. Spiega l’affermazione galileiana ed individua le analogie con questa interpretazione in Bacone, Cartesio, Spinoza evidenziando, quindi, il legame tra scienza e natura.

Per Galileo la natura si esprime con un linguaggio matematico, ha in sé una propria coerenza ed armonia. La scienza galileiana si serve del linguaggio matematico per interpretare le qualità primarie che si trovano realmente nei corpi e non sono frutto di percezioni soggettive. Essa ha la capacità di rappresentare la struttura fisica del mondo grazie all’utilizzo di sensate esperienze (induzione) e necessarie dimostrazioni ( deduzione). E' in continuo sviluppo, in base all'indagine umana.
Bacone individua nella scienza la possibilità di comprendere la natura e dominarla attraverso lo studio delle nature semplici e misurabili, che recano al loro interno proprietà fisico-chimiche. L’uomo può ordinare à grazie ad un metodo induttivo per esclusione ed analizzarla minuziosamente senza fare ipotesi azzardate. Bacone è convinto che grazie alla scienza si possa riprodurre la natura, in rapporto a quanto si apprende della realtà.  Il suo limite però consiste nel non aver riconosciuto alla natura un linguaggio matematico, nell'aver elaborato una scienza volta semplicemente all'ordine e alla classificazione della "selva naturale" in base alle sue forme, lontana dall'audacia galileiana delle ipotesi.
A differenza di Bacone, che elabora una filosofia meccanica fondata forme materiali e caratterizzate dal movimento interno di particelle, Cartesio pone come base della sua scienza la matematica, come Galileo. La conoscenza deriva da un’intuizione, che è certa ed evidente, ordinata. Avendo riconosciuto l’esistenza di Dio, elabora una fisica deduttiva e meccanica. Egli non indaga la natura in maniera sperimentale come Galileo, ma istituisce una scienza che non può mutare, il cui ordine è Dio. L'esperienza è totalmente subordinata. Cartesio vede nella natura una misura e un ordine poiché deriva da Dio, che è perfetto. Per questo motivo sostiene le leggi di conservazione dell'energia, proprio perchè rispecchiano la natura divina.
Spinoza sostiene che la natura rechi al proprio interno un ordine geometrico. Dio e natura coincidono ed è per questo motivo che le leggi della natura sono necessarie, divine, immutabili, come Dio. Egli è convinto che la necessità divina sia geometrica: tutto deriva da Dio come da un triangolo derivano i suoi teoremi.  La conoscenza completa si verifica grazie all’intuizione dell’essenza di Dio, ovvero all'essenza geometrica e può essere preceduta da una conoscenza matematica, che scopre le cause delle cose. Scienza e natura giungono ad essere l'una specchio dell'altra, senza aspetti inesplorati.
Tutti e quattro i filosofi riconoscono nella natura un linguaggio matematico, tranne Bacone. Le loro filosofie inaugurano una nuova scienza che non si limita alla mera contemplazione, ma è finalizzata ad un uso pratico nella realtà. In particolare, la scienza baconiana è quella che più rispecchia l'ideale moderno del progresso, per il quale è indispensabile il dominio della natura. A Spinoza invece spetta il merito di aver elevato l'uomo a Dio e quindi di aver proposto una scienza basata sulla necessità e che possa capire totalmente e simultaneamente la natura.

Schiavitù e libertà, passioni e saggezza: Cartesio e Spinoza a confronto

Cartesio e Spinoza, schiavitù e libertà, passioni e saggezza. Come risolvono i due autori queste tematiche?

Le passioni per Cartesio sono le percezioni che subisce l'anima, causate dal corpo. Egli sostiene infatti la distinzione di mente e corpo e la loro interazione attraverso la ghiandola pineale. L'uomo può solamente esercitare un dominio sulle passioni con l'esercizio della saggezza, ma non può reprimerle. Egli deve analizzare i motivi delle passioni e farsi guidare dalla ragione.
Spinoza sostiene un parallelismo tra anima e corpo. Gli affetti si dividono in azioni, prodotte da idee adeguate, e passioni, da idee inadeguate. Essi sono seguono le leggi imperturbabili della natura e per questo l'uomo non può controllarle. Egli può tuttavia vivere secondo ragione, ovvero conoscere, liberandosi dalla schiavitù degli affetti. La libertà è raggiunta con la conoscenza intuitiva, grazie alla quale si conosce l'ordine necessario universale e si diviene parte della natura.


Il successo del platonismo nel Rinascimento

Analizza le ragioni del successo del platonismo nella filosofia del rinascimento indicando i temi e le tesi che lo caratterizzano.

Il platonismo viene riscoperto ( e rivisitato soprattutto in chiave neoplatonica)  in Italia grazie all'arrivo sulla penisola di dotti bizantini, che iniziano ad insegnare il greco nelle università. La sua diffusione raggiunge l'apice in seguito alla traduzione dell'opera platonica da parte di Ficino (1484). Questa dottrina rispecchia interamente lo spirito dell'epoca. Essa è considerata da Ficino la "vera filosofia"  e una "filosofia religiosa", ovvero rende l'uomo una parte fondamentale del creato. Sempre secondo Ficino, Platone è parte della catena sapienziale della rivelazione della Verità. Il platonismo permette inoltre di conciliare il cristianesimo con la filosofia ( ciò è dimostrato dallo stesso cristianesimo, che riprende il neoplatonismo di Plotino) e riconduce la molteplicità delle cose all'Unità divina. Ficino individua cinque gradi dell'essere; centralmente vi è l'anima, copula del mondo, che congiunge gli opposti dell'essere ed è immortale. Altra tematica importante è l'eros platonico, che inserito nel contesto cristiano permette l'ascesa a Dio. La filosofia neoplatonica è abbracciata anche da molti scienziati e intellettuali dell'epoca, poichè a differenza dell'aristotelismo non inquadrava l'universo in rigide distinzioni qualitative.

Il metodo di Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza

Il metodo di Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza
Galileo:
Natura:
  • Possiede una propria coerenza;
  • Struttura metafisica matematica;
  • Si esprime attraverso un linguaggio matematico, indipendente da quello umano;
  • Comportamenti necessari e rigorosi, legati ad obblighi severi.
  • La Natura è formata da dati quantitativi e misurabili, oggettivi (corpuscolarismo).
  • La scienza è capace di comprendere la natura interpretandola con il linguaggio matematico e analizzando le qualità primarie. Rappresenta la struttura fisica del mondo. Realismo
Metodo
  • Metodo sperimentale.
  • Anche ipotesi audaci.
  • Sensate esperienze, certe dimostrazioni
  • Esperimenti: conferma o falsificazione teorie. Controlli ripetuti.
  • Pratica e teoria sono unite.
  • Esperimenti sono la conferma
  • Decifrare la natura, compito infinito
  • Certezza delle verità raggiunte ma discussione delle scoperte.
  • La scoperta scientifica non è un’auctoritas.

Bacone
  • Metodo induttivo per esclusione.
  • Induzione: scoprire un principio su cui organizzare dati.
  • Tabulaepresentiae, absentiae, graduum ipsissima res.
  • Scopo del metodo: ricerca della forma di una determinata natura semplice, ovvero proprietà fisico-chimiche.
  • No ipotesi anticipatorie.
Cartesio
  • Fisica deduttiva, in secondo piano l’esperienza.
  • Giustificata dalla metafisica.
  • Matematica modello della conoscenza.
  • Organizzazione della conoscenza in sistema.
  • Idee innate.
  • Materia = estensione.
  • Conoscenza: conoscenza proprietà matematiche.
  • I regola dell’evidenza: intuizione matematica natura semplice( chiara e distinta).?
  • II regola dell’analisi: dividere il problema in parti minori fino a giungere a quello intuitivamente evidente.
  • III regola della sintesi: Ricomporre il problema dagli elementi base a quelli più complessi.
  • IV regola dell’enumerazione: ripercorrere col pensiero tutte le cose che si riferiscono al problema. Enumerazione sufficiente e ordinata.
Spinoza

  • Dio è in tutte le cose.
  • III gradi di conoscenza.
  • II grado: conoscenza adeguata, razionale, scientifica. La ragione coglie le cause delle cose.
  • III grado di conoscenza: intuitiva. Coglie la natura dal punto di vista divino. Sub specie aeternitatis. Dagli attributi all’essenza della sostanza. Conosce l’essenza del mondo, ovvero quella di Dio. Unità psicofisica.

Induzione e deduzione in Cartesio e Spinoza

Induzione-deduzione ritrova e spiega questi concetti nei due autori Cartesio e Spinoza.

Cartesio imposta l'intera filosofia sulla deduzione, fondandola sulla metafisica. Lo stesso sistema individua la sua forma nella matematica, scienza che utilizza interamente la deduzione. La conoscenza si basa sull'intuizione, ovvero la percezione delle nature semplici, che sono la materializzazione delle idee innate. Per questo intuizione e deduzione coincidono qualitativamente. La fisica cartesiana è deduttiva e si riconduce alla natura di Dio; le leggi fisiche sono di conservazione. L'induzione è presente in Cartesio nell'elaborazione del "cogito, ergo sum" e in tre dimostrazioni a posteriori di Dio . Egli mette in dubbio l'intera realtà, sino a scoprire la prima verità indubitabile: l'esistenza della res cogitans.
Spinoza elabora una filosofia fondata sul metodo deduttivo. La natura è Dio e risponde a un necessario ordine geometrico. Il mondo è regolato da cause immanenti che non possono non esserci. La conoscenza può avvenire in tre gradi. Il secondo induttivamente utilizza la ragione per cogliere le cause delle cose, cioè la necessità. Il terzo grado è considerato da Spinoza il migliore: dalla deduzione dell'essenza divina si giunge alla conoscenza del mondo. Questa è detta conoscenza intuitiva.



Astronomia- introduzione schema

Astronomia: scienza che studia i corpi celesti.

Astronomia descrittiva: determinazione posizione astri
previsione movimenti astri
India 3000 a.C.
Cina e Mesopotamia 1000 a.C.

XVI secolo: ricerca cause fisiche

XX secolo: massimo sviluppo astronomia + nuove branche: cosmologia studia l'origine e l'evoluzione dell'universo
astrofisica applica leggi fisiche allo studio dei corpi celesti
cosmogonia studia l'origine e l'evoluzione delle strutture dell'universo

Universo: regione di spazio e di tempo

Galassia: insieme di stelle che risentono della forza di attrazione gravitazionale.
Ha un centro attorno a cui le stelle compiono un moto di rivoluzione
VIA LATTEA : galassia in cui si trova il Sistema Solare.
Circa 100 miliardi di stelle.
Diametro: 100 mila anni luce

Più vicina alla nostra galassia: Andromeda.

Sistema Solare: insieme di corpi che risentono della forza di attrazione gravitazionale del Sole

  • 8 pianeti: Mercurio / Venere / Terra / Marte / Giove /Saturno / Urano / Nettuno
  • satelliti
  • comete : Co2, metano, H2O, polvere, minerali. Diametro di pochi km. Spinte dal vento solare: nuvole di protoni e neutroni. Coda: sublimazione quando passa vicino al Sole.
  • meteore: stella cadente ( frammento di cometa o asteroide)
  • meteoriti: più grande delle meteore, rimane al suolo.
  • Asteroidi

Pianeti: moto di rotazione e rivoluzione attorno al Sole.
Non tutti hanno i satelliti.

Giove: pianeta più grande del Sistema Solare.
Galileo scoprì i primi 4 satelliti (Medicei).
Satellite: corpo celeste legate per attrazione g. a pianeta attorno a cui compe un moto di rivoluzione
anche moto di rotazione
Stella: corpo che produce luce e energia tramite reazioni termonucleari.

Plutone: non più un pianeta
pianeta nano
traiettoria diversa
circondato da detriti

Sfera celeste: sfera di raggio infinito incentrata sull'osservatore, le stelle rimangono proporzionalmente tra di loro ferme, pianeti si muovono nel cielo. Modello matematico.

Nebulosa

Costellazione: gruppo si stelle visibile ad occhio nudo che collegate da linee immaginarie formano disegni mitologici.

Cassiopea: una delle Nereidi, ninfa del mare figlia di Nereo. Sposa Cefeo, re di Etiopia. Ha una figlia, Andromeda. Cassiopea dichiara di essere la più bella delle Nereidi così la sposa di Poseidone, che era anch'ella una Nereide, chiede al marito di punire Cassiopea. Poseidone invia Ceto, un serpente mostruoso, per devastare l'Etiopia. L'oracolo rivela che l'unico modo per placare l'ira del Dio è sacrificare Andromeda. Andromeda è salvata da Perseo.

Orsa maggiore
Orsa minore → stella polare
Andromeda
Cefeo: marito di Cassiopea
Cetus
Perseo: uccide Medusa. C'è una stella rossa.

Costellazioni: classificate da Tolomeo (48) nell'almagesto.
XVI-XVIII secolo: completamento con le scoperte geografiche.
Catalogo delle costellazioni (UAI) : 1930: 88 costellazioni.
Ciascuno è indicata con una lettera alfabetica + nome della costellazione.

Asterisma della costellazione.

Occhio
Coni: visione a colori (hanno bisogno di molta luce)
Bastoncelli: visione bianco e nero (hanno bisogno di poca luce) → sono intorno ai coni → bisogna guardare con la coda dell'occhio per vedere oggetti illuminati debolmente

Crepuscolo: la luce del Sole non arriva direttamente ma riflessa dall'atmosfera. Quando il Sole è a 18° sotto l'orizzonte c'è buio perchè la luce non arriva più.

Piano dell'eclittica: piano su cui la Terra rivoluziona intorno al Sole.
Inclinato di 27° 27' rispetto al piano dell'equatore celeste.
Linea lungo la quale si verificano le eclissi.

Equinozio: 12 ore dì e 12 ore notte in tutti i luoghi della Terra. (a parte ai poli)
I raggi sono perpendicolari all'equatore.
La Terra si trova in uno dei due punti particolari in cui interseca il piano dell'equatore celeste:
nodo ascendente (autunno) punto della libra (omega)/ 21 settembre;
nodo discendente (primavera) punto dell'ariete (gamma) o vernale/ 21 marzo.

In realtà il punto d'Ariete sarebbe nei Pesci, a causa della precessione degli equinozi.

Equinozio di autunno.
Il Sole è tramontato al Polo Nord e non sorgerà per o prossimi sei mesi. Crepuscolo costante tutto il giorno → col passare delle settimane sempre più buio fino a che il Sole arrivo a 18° sotto l'orizzonte → notte costante
Al polo Sud il contrario. Il Sole tramonterà il 21 marzo.

Cambiamento considerevole agli equinozi rispetto ai solstizi.

PUNTI CARDINALI

Punto est e ovest: intersezione tra equatore celeste e orizzonte celeste.

Ai poli non riesco ad individuare i punti cardinali. Il Nord è sopra la testa, alla zenit. Est/ ovest: il Sole o è sempre sopra o sempre sotto l'orizzonte.

I POLI DELL'ORIZZONTE CELESTE.
Zenit: punto esattamente sopra la testa.
Nadir: sotto i piedi.

Meridiani celesti: circonferenze passanti per i poli celesti.

AZIMUT E ALTEZZA
Altezza dell'astro: dipende dalla posizione dell'osservatore: distanza angolare rispetto all'orizzonte celeste.
Azimut: angolo misurato in senso orario partendo dal Nord.

COSTELLAZIONI
Costellazioni zodiacali: quelle attraversate dal Sole nel suo moto apparente. In realtà sno tredici, hanno tolto il serpentario.

Stelle circumpolari: non tramontano mai ( esempio da noi Orsa minore)
occidue: tramontano sempre
Ai poli sono tutte circumpolari, all'equatore tutte occidue.

ORSA MAGGIORE E MINORE
Zeus aveva avuto una relazione con Callisto → figlia → Zeus trasforma la figlia in un'orsa, che attacca Callisto. Zeus per salvarla trasforma in orsa anche lei e le manda in cielo. Era per vendicarsi le condanna a girare sempre nel cielo senza mai potersi bagnare nelle acque → non tramontare mai

COORDINATE UNIVERSALI
al posto dell'orizzonte : equatore celeste
al posto del Nord: punto d'ariete.

Declinazione: distanza angolare dall'equatore celeste.
Ascensione retta: distanza angolare dal meridiano celeste passante per il punto d'Ariete.
Si può esprimere in gradi ma più comunemente in tempi.
Misurata dal punto d'ariete in senso antiorario.
24 h = 360°
15° = 1 h

Terra
Rotazione: in 24 h
da ovest verso est ( senso orario)
Rivoluzione: attorno al Sole
in un anno




17th and 18th century in English literature

The first half of the 17Th century represented a critical stage in Europe, caused by the scientific revolution and the following world view. The natural philosophy replaced Scholasticism, which had produced a philosophy based on assumptions and ancient observations. Scholasticism had provided a geocentric and ordered universe , instead the natural philosophy introduced the experimental method getting rid of authorities, based on observations and inquiry into nature. They discovered that the universe was Heliocentric and matter-based and was seen as a mechanical object. This change in the world picture was not seen as a challenge to religion for the scientists, but the Church of Rome tried to stop/repress this revolution. Only England encouraged scientists.
The centre of the development of the natural philosophy was London. In fact in 1662 the Royal Society was founded receiving the patronage of Charles II. The motto of the Society was “nullius in verba” and clarified the experimental foundation of the new world view. The useful and simple replaced the complex of the previous age.
With the raising of the natural philosophy started to emerge some of the typical traits of the English character: materialism, tolerance, reasonableness, common sense, pragmatism.

George I became ascended the throne in 1714 and at this time the dynasty of the Hanover and the Augustan age began, even if the new king preferred Germany to England and the only large town was London. This period is called Augustan after the age of Roman history, in which there was political stability, power and the flourishing of the arts. England is characterized by wit, elegance and traditionalism.

English society was pragmatic, materialistic, responsive to economic pressure, yet its institutions were hierarchical and privileged. Elections were controlled by landowners and only 3% of the population could vote, but this wasn't secret.

In 18th century individualism was championed, as well as seizing economic opportunities. The state had the duty to protect the individuals, but it was a minimal state, which didn't interference in private property.

The Golden age corresponds to the Enlightened age. Even if English society was characterized by traditionalism, it was a free and open age, in which free-will, goodness of mankind, optimism and the ideal of progress affirmed. Puritanism of the previous age had stressed English society, which was now opened to liberal thought. Reason is the privileged means of the man and make him different from beasts. Thanks to the philosophy of John Locke and Hume, common sense and convention grew in importance.

faith in progress

Since English society was worldly, pragmatic and responsive to reality and economic pressure, writers were interested in reality and recognisable facts. Balance, symmetry and refinement were observed by all arts and this was caused by the imitation of nature, regulated by principles.

Even if the Enlightened age elevated reason, life was not ruled only by it. Sensibility gained importance because of the liberal though. Man was the judge of himself and many writers interested in the inner emotions, foreshadowing Romanticism.

In 1660 Parliament asked Charles II to return from exile, because the kingdom had felt oppressed by the strict rules of Puritanism and Oliver Cromwell. When he returned back to England, he ruled immorally and his court was addressed “the most immoral” in English history. It wasn't a positive period : in 1665 the bubonic plague hit the country and only one year later The Great Fire broke out and destroyed London.
In 1689 started the Glorious Revolution. The word “glorious” underlines the bloodlessness of the event. William of Orange became monarch and started a policy to encourage progress and economy. In this period London became the financial capital of the world.

The Augustan age was characterized by the growing importance of London. Trade and transport improved, markets became shops and consequently town grew larger. The prominence of London was due to many factors: for example, through its port passed most of England's foreign trade and the greatest trading company had a seat in London. Another reason is due to the culture and political affairs. Because of every session of the Parliament more than 400 members gathered in London with their families. London was also important for the Inns of Court and the many schools.

The Augustan age was a period of activity in policy. After his accession, George I chose the Whig Robert Walpole as Prime Minister. He remained in power from 1721 to 1742, for over 20 years, during which he encouraged the economy of England. To achieve this objective, he try to keep England out of foreign conflicts, he lowered taxes and trade could flourish. In fact he removed customs duties on exports and on imports of raw materials, but in 723 he levied a tax on coffee, tea and chocolate in order to reduce smuggling and to increase the income of the state. After George I's death, George II gave him a house in Westminster.
There are signs of the forthcoming Agrarian and Industrial Revolution, for example the division of labour in cloth-factories, but there is still a lack of capital, high danger in transports.

The middle class developed stronger in during the Pitt's period. Pitt was a whig and put into effect a mercantilist policy from 1766. England increased commerce and gain wealth, prestige and power and expanded in India and North America.

The expansion of the middle class continued stronger, influencing social life and culture. The wealthy merchants controlled the most productive trades, owned the mines and factories, bought large estates to gain prestige. If they were the “upper station of low life”, the artisans and craftsmen had to suffer hardships. They worked as apprentices for long hours for a low salary. Below them there was the urban population, who hadn't political rights. They were afflicted by diseases like smallpox, scurvy, typhus and it had been estimated that 51 percent of the children in London died before they reached the age of five. Some of them who survived were hired as apprentices by parishes or became chimney-sweepers. Some adults of the urban population worked in workhouses, built by parishes and hired out to factory owners. People who didn't work suffer terrible conditions of living and started to steal or to drink. City weren't safe, especially some districts. Part of the urban proletariat had been farmers, who had lost their fields after the enclosure system. This method of walling/ marking territories convey to an improvement of farming methods.

The literature of the Augustan Age is characterized by a remarkable variety of genres, which reflected the prosperous period and the growing of the middle class. There was an increase in the reading public due to the lending or circulating libraries and the low price of the subscriptions. The view of the time, so the faith in progress and economy, is represented in the novel. The father of the novel is considered Daniel Defoe, other famous writers of this genre are Samuel Richardson, Henry Fielding and Swift.

The novelist is the spokesman of the middle class, writes in a simple way in order to reach even a less educated public. The novel, as I have already said, expresses the will of enterprise, of making something bigger, of testing one's own abilities. It's present the sense of punishment, which the character searches in this inner: an influence of the Puritanism and the new virtue of sensibility. The story presented isn't real but it's written in a realistic way. The protagonist is always a middle-class man and struggles for survival or success. All the names that the author uses are real and contemporary, to give the story the impression of realism. The time of the story is usually linear and the facts are told in chronological order. The settings of the story are detailed and well described. The narrator is usually in the 1st person, internal.

Daniel Foe was born in 1660 in a family of Dissenters, a Protestant sect. The prefix “De” is an aristocratic sounding he adopted. He had an eventful life. He studied in one of the best Dissenting Academies and he learned practical subjects, as well as traditional ones. His father wanted a religious career for him but he started writing in Whig papers. He founded a periodical, “The Review”, which he published from 1704 to 1713. He became a well-paid intellectual but his critical attitude wasn't appreciated by the Queen, who had him arrested. He had to denied his Whig ideas to free himself and he worked as secret agent for the government. Writing novels was an occupation he started when he was quite old. In 1719 he published “Robinson Crusoe”. He wasted his money and was haunted by creditors until his death.

Defoe 's novels are fictional autobiographies but they pretend to be true by means of biographical details and memories. They started with a preface, in which the author attests their authenticity. The novel is made of many adventures and episodes, which are hold together by the unifying presence of a hero. There isn't a plan.

The characters are presented from the inside and through their actions. They are in isolation and they struggle for something to reach.

Defoe portrays the middle-class in his novel.

Robinson belongs to the middle state, which his father declares “The best state in the world”.

The novel is full of religious references, to God, sin and Providence. The diary of him can be seen as a comfort, to record his events and by analyzing them, find God's will. It seems that Robinson prays God to be freed from sin, rather than rescued. In the novel there is the concept of working in a Puritan way, in order to show that the person deserves to be saved.
Robinson reproduces the English society on the island and exploits nature.
Robinson is a man of faith and shapes his destiny in the light of God's will. Even if it's religious, he uses the scientific method of the new philosophy. Even the language points out this fact: it is simple, solid and descriptions concentrate on primary qualities.

martedì 29 marzo 2016

Trasfigurazione di Raffaello e Assunta di Tiziano

Differenze nell'uso della luce nei dipinti: Trasfigurazione di Raffaello e Assunta di Tiziano. Quale significato diverso assume la luce nelle due opere?

In entrambe le opere c'è una doppia luce. Nell'Assunta la luce è di un giallo caldo. Questa si irradia da un unico punto centrale alla sommità del cielo e si espande a raggiera verso il basso, creando situazioni di chiaro-scuro man mano che raggiunge il mondo terreno. Per questo si può dividere il dipinto in due situazioni : una parte più alta dove si trova Dio e una parte inferiore dove stanno gli uomini. Nella prima la luce è estremamente intensa, omogenea e identifica perfettamente Dio. Egli è l'essere più perfetto, più puro, santo, privo di lati oscuri come lo è la luce perciò solo lui può stare in una posizione di tale brillantezza. La luce è talmente potente che pone in controluce la figura di Dio, accentuandone la soprannaturalità grazie al contorno sfumato. Nella parte sottostante, invece, arrivano solo due spiragli di luce, più fiochi, che colpiscono le vesti di due Apostoli. I rimanenti sono quasi totalmente in ombra, nonostante si possano notare i panneggi delle vesti. Maria invece, che sta a metà della composizione, è illuminata dalla luce proveniente da Dio ma non in maniera completa. In Tiziano si nota un uso della luce di tipo simbolico, che descrive un moto ascensionale verso il divino e verso la salvezza. Da una condizione di peccato-ombra si passa a quella di purezza-luce. Nonostante ciò, le ombre e i chiaroscuri sono realisticamente dipinti.

Nella Trasfigurazione sono dipinti due episodi del Vangelo: nella parte superiore avviene la Trasfigurazione di Cristo mentre in quella inferiore è rappresentata la guarigione di un ragazzo indemoniato. In alto la luce si diffonde da dietro Cristo in direzione orizzontale, conferendo un effetto di calma e beatitudine alla scena, lasciando nell'oscurità la parte di cielo laterale. E' una luce fredda, bianchissima, che si riflette sulla veste di Gesù, illuminandolo. Nella porzione sottostante la luce non è omogenea e proviene da un punto in basso a sinistra. Si crea così un gioco di chiaro-scuri che mette in risalto la drammaticità del momento, i gesti dei personaggi, la loro inquietudine. La luce è utilizzata per rendere le emozioni e conferire maggiore realismo alla composizione.
Nelle due opere si notano due concezioni diverse:
Tiziano usa la luce per mostrare la differenza tra uomo e Dio;
Raffaello la considera uno ottimo strumento per evidenziare i sentimenti umani e attribuire alla scena una realistica atmosfera.

Bernini e Borromini