Il rapporto tra arte e realtà in Leonardo e in particolare nella Gioconda.
mercoledì 30 marzo 2016
La Gioconda e Leonardo
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Legame tra scienza e natura in Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza
Scrive Galileo nel Saggiatore: la natura pur essendo sorda e inesorabile ai nostri vani desideri, pur producendo i suoi effetti in maniere inescogitabili da noi reca al suo interno una struttura armonica di tipo geometrico. Spiega l’affermazione galileiana ed individua le analogie con questa interpretazione in Bacone, Cartesio, Spinoza evidenziando, quindi, il legame tra scienza e natura.
Per Galileo la natura si esprime con un linguaggio matematico, ha in sé una propria coerenza ed armonia. La scienza galileiana si serve del linguaggio matematico per interpretare le qualità primarie che si trovano realmente nei corpi e non sono frutto di percezioni soggettive. Essa ha la capacità di rappresentare la struttura fisica del mondo grazie all’utilizzo di sensate esperienze (induzione) e necessarie dimostrazioni ( deduzione). E' in continuo sviluppo, in base all'indagine umana.
Bacone individua nella scienza la possibilità di comprendere la natura e dominarla attraverso lo studio delle nature semplici e misurabili, che recano al loro interno proprietà fisico-chimiche. L’uomo può ordinare à grazie ad un metodo induttivo per esclusione ed analizzarla minuziosamente senza fare ipotesi azzardate. Bacone è convinto che grazie alla scienza si possa riprodurre la natura, in rapporto a quanto si apprende della realtà. Il suo limite però consiste nel non aver riconosciuto alla natura un linguaggio matematico, nell'aver elaborato una scienza volta semplicemente all'ordine e alla classificazione della "selva naturale" in base alle sue forme, lontana dall'audacia galileiana delle ipotesi.
A differenza di Bacone, che elabora una filosofia meccanica fondata forme materiali e caratterizzate dal movimento interno di particelle, Cartesio pone come base della sua scienza la matematica, come Galileo. La conoscenza deriva da un’intuizione, che è certa ed evidente, ordinata. Avendo riconosciuto l’esistenza di Dio, elabora una fisica deduttiva e meccanica. Egli non indaga la natura in maniera sperimentale come Galileo, ma istituisce una scienza che non può mutare, il cui ordine è Dio. L'esperienza è totalmente subordinata. Cartesio vede nella natura una misura e un ordine poiché deriva da Dio, che è perfetto. Per questo motivo sostiene le leggi di conservazione dell'energia, proprio perchè rispecchiano la natura divina.
Spinoza sostiene che la natura rechi al proprio interno un ordine geometrico. Dio e natura coincidono ed è per questo motivo che le leggi della natura sono necessarie, divine, immutabili, come Dio. Egli è convinto che la necessità divina sia geometrica: tutto deriva da Dio come da un triangolo derivano i suoi teoremi. La conoscenza completa si verifica grazie all’intuizione dell’essenza di Dio, ovvero all'essenza geometrica e può essere preceduta da una conoscenza matematica, che scopre le cause delle cose. Scienza e natura giungono ad essere l'una specchio dell'altra, senza aspetti inesplorati.
Tutti e quattro i filosofi riconoscono nella natura un linguaggio matematico, tranne Bacone. Le loro filosofie inaugurano una nuova scienza che non si limita alla mera contemplazione, ma è finalizzata ad un uso pratico nella realtà. In particolare, la scienza baconiana è quella che più rispecchia l'ideale moderno del progresso, per il quale è indispensabile il dominio della natura. A Spinoza invece spetta il merito di aver elevato l'uomo a Dio e quindi di aver proposto una scienza basata sulla necessità e che possa capire totalmente e simultaneamente la natura.
Per Galileo la natura si esprime con un linguaggio matematico, ha in sé una propria coerenza ed armonia. La scienza galileiana si serve del linguaggio matematico per interpretare le qualità primarie che si trovano realmente nei corpi e non sono frutto di percezioni soggettive. Essa ha la capacità di rappresentare la struttura fisica del mondo grazie all’utilizzo di sensate esperienze (induzione) e necessarie dimostrazioni ( deduzione). E' in continuo sviluppo, in base all'indagine umana.
Bacone individua nella scienza la possibilità di comprendere la natura e dominarla attraverso lo studio delle nature semplici e misurabili, che recano al loro interno proprietà fisico-chimiche. L’uomo può ordinare à grazie ad un metodo induttivo per esclusione ed analizzarla minuziosamente senza fare ipotesi azzardate. Bacone è convinto che grazie alla scienza si possa riprodurre la natura, in rapporto a quanto si apprende della realtà. Il suo limite però consiste nel non aver riconosciuto alla natura un linguaggio matematico, nell'aver elaborato una scienza volta semplicemente all'ordine e alla classificazione della "selva naturale" in base alle sue forme, lontana dall'audacia galileiana delle ipotesi.
A differenza di Bacone, che elabora una filosofia meccanica fondata forme materiali e caratterizzate dal movimento interno di particelle, Cartesio pone come base della sua scienza la matematica, come Galileo. La conoscenza deriva da un’intuizione, che è certa ed evidente, ordinata. Avendo riconosciuto l’esistenza di Dio, elabora una fisica deduttiva e meccanica. Egli non indaga la natura in maniera sperimentale come Galileo, ma istituisce una scienza che non può mutare, il cui ordine è Dio. L'esperienza è totalmente subordinata. Cartesio vede nella natura una misura e un ordine poiché deriva da Dio, che è perfetto. Per questo motivo sostiene le leggi di conservazione dell'energia, proprio perchè rispecchiano la natura divina.
Spinoza sostiene che la natura rechi al proprio interno un ordine geometrico. Dio e natura coincidono ed è per questo motivo che le leggi della natura sono necessarie, divine, immutabili, come Dio. Egli è convinto che la necessità divina sia geometrica: tutto deriva da Dio come da un triangolo derivano i suoi teoremi. La conoscenza completa si verifica grazie all’intuizione dell’essenza di Dio, ovvero all'essenza geometrica e può essere preceduta da una conoscenza matematica, che scopre le cause delle cose. Scienza e natura giungono ad essere l'una specchio dell'altra, senza aspetti inesplorati.
Tutti e quattro i filosofi riconoscono nella natura un linguaggio matematico, tranne Bacone. Le loro filosofie inaugurano una nuova scienza che non si limita alla mera contemplazione, ma è finalizzata ad un uso pratico nella realtà. In particolare, la scienza baconiana è quella che più rispecchia l'ideale moderno del progresso, per il quale è indispensabile il dominio della natura. A Spinoza invece spetta il merito di aver elevato l'uomo a Dio e quindi di aver proposto una scienza basata sulla necessità e che possa capire totalmente e simultaneamente la natura.
Schiavitù e libertà, passioni e saggezza: Cartesio e Spinoza a confronto
Cartesio e Spinoza, schiavitù e libertà, passioni e saggezza. Come risolvono i due autori queste tematiche?
Le passioni per Cartesio sono le percezioni che subisce l'anima, causate dal corpo. Egli sostiene infatti la distinzione di mente e corpo e la loro interazione attraverso la ghiandola pineale. L'uomo può solamente esercitare un dominio sulle passioni con l'esercizio della saggezza, ma non può reprimerle. Egli deve analizzare i motivi delle passioni e farsi guidare dalla ragione.
Spinoza sostiene un parallelismo tra anima e corpo. Gli affetti si dividono in azioni, prodotte da idee adeguate, e passioni, da idee inadeguate. Essi sono seguono le leggi imperturbabili della natura e per questo l'uomo non può controllarle. Egli può tuttavia vivere secondo ragione, ovvero conoscere, liberandosi dalla schiavitù degli affetti. La libertà è raggiunta con la conoscenza intuitiva, grazie alla quale si conosce l'ordine necessario universale e si diviene parte della natura.
Le passioni per Cartesio sono le percezioni che subisce l'anima, causate dal corpo. Egli sostiene infatti la distinzione di mente e corpo e la loro interazione attraverso la ghiandola pineale. L'uomo può solamente esercitare un dominio sulle passioni con l'esercizio della saggezza, ma non può reprimerle. Egli deve analizzare i motivi delle passioni e farsi guidare dalla ragione.
Spinoza sostiene un parallelismo tra anima e corpo. Gli affetti si dividono in azioni, prodotte da idee adeguate, e passioni, da idee inadeguate. Essi sono seguono le leggi imperturbabili della natura e per questo l'uomo non può controllarle. Egli può tuttavia vivere secondo ragione, ovvero conoscere, liberandosi dalla schiavitù degli affetti. La libertà è raggiunta con la conoscenza intuitiva, grazie alla quale si conosce l'ordine necessario universale e si diviene parte della natura.
Il successo del platonismo nel Rinascimento
Analizza le ragioni del successo del platonismo nella filosofia del rinascimento indicando i temi e le tesi che lo caratterizzano.
Il platonismo viene riscoperto ( e rivisitato soprattutto in chiave neoplatonica) in Italia grazie all'arrivo sulla penisola di dotti bizantini, che iniziano ad insegnare il greco nelle università. La sua diffusione raggiunge l'apice in seguito alla traduzione dell'opera platonica da parte di Ficino (1484). Questa dottrina rispecchia interamente lo spirito dell'epoca. Essa è considerata da Ficino la "vera filosofia" e una "filosofia religiosa", ovvero rende l'uomo una parte fondamentale del creato. Sempre secondo Ficino, Platone è parte della catena sapienziale della rivelazione della Verità. Il platonismo permette inoltre di conciliare il cristianesimo con la filosofia ( ciò è dimostrato dallo stesso cristianesimo, che riprende il neoplatonismo di Plotino) e riconduce la molteplicità delle cose all'Unità divina. Ficino individua cinque gradi dell'essere; centralmente vi è l'anima, copula del mondo, che congiunge gli opposti dell'essere ed è immortale. Altra tematica importante è l'eros platonico, che inserito nel contesto cristiano permette l'ascesa a Dio. La filosofia neoplatonica è abbracciata anche da molti scienziati e intellettuali dell'epoca, poichè a differenza dell'aristotelismo non inquadrava l'universo in rigide distinzioni qualitative.
Il platonismo viene riscoperto ( e rivisitato soprattutto in chiave neoplatonica) in Italia grazie all'arrivo sulla penisola di dotti bizantini, che iniziano ad insegnare il greco nelle università. La sua diffusione raggiunge l'apice in seguito alla traduzione dell'opera platonica da parte di Ficino (1484). Questa dottrina rispecchia interamente lo spirito dell'epoca. Essa è considerata da Ficino la "vera filosofia" e una "filosofia religiosa", ovvero rende l'uomo una parte fondamentale del creato. Sempre secondo Ficino, Platone è parte della catena sapienziale della rivelazione della Verità. Il platonismo permette inoltre di conciliare il cristianesimo con la filosofia ( ciò è dimostrato dallo stesso cristianesimo, che riprende il neoplatonismo di Plotino) e riconduce la molteplicità delle cose all'Unità divina. Ficino individua cinque gradi dell'essere; centralmente vi è l'anima, copula del mondo, che congiunge gli opposti dell'essere ed è immortale. Altra tematica importante è l'eros platonico, che inserito nel contesto cristiano permette l'ascesa a Dio. La filosofia neoplatonica è abbracciata anche da molti scienziati e intellettuali dell'epoca, poichè a differenza dell'aristotelismo non inquadrava l'universo in rigide distinzioni qualitative.
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Il metodo di Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza
Il metodo di Galileo, Bacone, Cartesio, Spinoza
Galileo:
Natura:
- Possiede una propria coerenza;
- Struttura metafisica matematica;
- Si esprime attraverso un linguaggio matematico, indipendente da quello umano;
- Comportamenti necessari e rigorosi, legati ad obblighi severi.
- La Natura è formata da dati quantitativi e misurabili, oggettivi (corpuscolarismo).
- La scienza è capace di comprendere la natura interpretandola con il linguaggio matematico e analizzando le qualità primarie. Rappresenta la struttura fisica del mondo. Realismo
Metodo
- Metodo sperimentale.
- Anche ipotesi audaci.
- Sensate esperienze, certe dimostrazioni
- Esperimenti: conferma o falsificazione teorie. Controlli ripetuti.
- Pratica e teoria sono unite.
- Esperimenti sono la conferma
- Decifrare la natura, compito infinito
- Certezza delle verità raggiunte ma discussione delle scoperte.
- La scoperta scientifica non è un’auctoritas.
Bacone
- Metodo induttivo per esclusione.
- Induzione: scoprire un principio su cui organizzare dati.
- Tabulaepresentiae, absentiae, graduum ipsissima res.
- Scopo del metodo: ricerca della forma di una determinata natura semplice, ovvero proprietà fisico-chimiche.
- No ipotesi anticipatorie.
Cartesio
- Fisica deduttiva, in secondo piano l’esperienza.
- Giustificata dalla metafisica.
- Matematica modello della conoscenza.
- Organizzazione della conoscenza in sistema.
- Idee innate.
- Materia = estensione.
- Conoscenza: conoscenza proprietà matematiche.
- I regola dell’evidenza: intuizione matematica natura semplice( chiara e distinta).?
- II regola dell’analisi: dividere il problema in parti minori fino a giungere a quello intuitivamente evidente.
- III regola della sintesi: Ricomporre il problema dagli elementi base a quelli più complessi.
- IV regola dell’enumerazione: ripercorrere col pensiero tutte le cose che si riferiscono al problema. Enumerazione sufficiente e ordinata.
Spinoza
- Dio è in tutte le cose.
- III gradi di conoscenza.
- II grado: conoscenza adeguata, razionale, scientifica. La ragione coglie le cause delle cose.
- III grado di conoscenza: intuitiva. Coglie la natura dal punto di vista divino. Sub specie aeternitatis. Dagli attributi all’essenza della sostanza. Conosce l’essenza del mondo, ovvero quella di Dio. Unità psicofisica.
Induzione e deduzione in Cartesio e Spinoza
Induzione-deduzione ritrova e spiega questi concetti nei due autori Cartesio e Spinoza.
Cartesio imposta l'intera filosofia sulla deduzione, fondandola sulla metafisica. Lo stesso sistema individua la sua forma nella matematica, scienza che utilizza interamente la deduzione. La conoscenza si basa sull'intuizione, ovvero la percezione delle nature semplici, che sono la materializzazione delle idee innate. Per questo intuizione e deduzione coincidono qualitativamente. La fisica cartesiana è deduttiva e si riconduce alla natura di Dio; le leggi fisiche sono di conservazione. L'induzione è presente in Cartesio nell'elaborazione del "cogito, ergo sum" e in tre dimostrazioni a posteriori di Dio . Egli mette in dubbio l'intera realtà, sino a scoprire la prima verità indubitabile: l'esistenza della res cogitans.
Spinoza elabora una filosofia fondata sul metodo deduttivo. La natura è Dio e risponde a un necessario ordine geometrico. Il mondo è regolato da cause immanenti che non possono non esserci. La conoscenza può avvenire in tre gradi. Il secondo induttivamente utilizza la ragione per cogliere le cause delle cose, cioè la necessità. Il terzo grado è considerato da Spinoza il migliore: dalla deduzione dell'essenza divina si giunge alla conoscenza del mondo. Questa è detta conoscenza intuitiva.
Cartesio imposta l'intera filosofia sulla deduzione, fondandola sulla metafisica. Lo stesso sistema individua la sua forma nella matematica, scienza che utilizza interamente la deduzione. La conoscenza si basa sull'intuizione, ovvero la percezione delle nature semplici, che sono la materializzazione delle idee innate. Per questo intuizione e deduzione coincidono qualitativamente. La fisica cartesiana è deduttiva e si riconduce alla natura di Dio; le leggi fisiche sono di conservazione. L'induzione è presente in Cartesio nell'elaborazione del "cogito, ergo sum" e in tre dimostrazioni a posteriori di Dio . Egli mette in dubbio l'intera realtà, sino a scoprire la prima verità indubitabile: l'esistenza della res cogitans.
Spinoza elabora una filosofia fondata sul metodo deduttivo. La natura è Dio e risponde a un necessario ordine geometrico. Il mondo è regolato da cause immanenti che non possono non esserci. La conoscenza può avvenire in tre gradi. Il secondo induttivamente utilizza la ragione per cogliere le cause delle cose, cioè la necessità. Il terzo grado è considerato da Spinoza il migliore: dalla deduzione dell'essenza divina si giunge alla conoscenza del mondo. Questa è detta conoscenza intuitiva.
Astronomia- introduzione schema
Astronomia: scienza che studia i corpi
celesti.
Astronomia descrittiva: determinazione
posizione astri
previsione movimenti astri
India 3000 a.C.
Cina e Mesopotamia 1000 a.C.
XVI secolo: ricerca cause fisiche
XX secolo: massimo sviluppo astronomia
+ nuove branche: cosmologia studia
l'origine e l'evoluzione dell'universo
astrofisica applica
leggi fisiche allo studio dei corpi celesti
cosmogonia studia
l'origine e l'evoluzione delle strutture dell'universo
Universo: regione di spazio e di tempo
Galassia: insieme di stelle che
risentono della forza di attrazione gravitazionale.
Ha un centro attorno a cui le
stelle compiono un moto di rivoluzione
VIA LATTEA : galassia in cui si trova
il Sistema Solare.
Circa 100 miliardi di stelle.
Diametro: 100 mila anni luce
Più vicina alla nostra galassia:
Andromeda.
Sistema Solare: insieme di corpi che
risentono della forza di attrazione gravitazionale del Sole
- 8 pianeti: Mercurio / Venere / Terra / Marte / Giove /Saturno / Urano / Nettuno
- satelliti
- comete : Co2, metano, H2O, polvere, minerali. Diametro di pochi km. Spinte dal vento solare: nuvole di protoni e neutroni. Coda: sublimazione quando passa vicino al Sole.
- meteore: stella cadente ( frammento di cometa o asteroide)
- meteoriti: più grande delle meteore, rimane al suolo.
- Asteroidi
Pianeti: moto di rotazione e
rivoluzione attorno al Sole.
Non tutti hanno i satelliti.
Giove: pianeta più grande del Sistema
Solare.
Galileo scoprì i primi 4 satelliti
(Medicei).
Satellite: corpo celeste legate per
attrazione g. a pianeta attorno a cui compe un moto di rivoluzione
anche moto di rotazione
Stella: corpo che produce luce e
energia tramite reazioni termonucleari.
Plutone: non più un pianeta
pianeta nano
traiettoria diversa
circondato da detriti
Sfera celeste: sfera di raggio
infinito incentrata sull'osservatore, le stelle rimangono
proporzionalmente tra di loro ferme, pianeti si muovono nel cielo.
Modello matematico.
Nebulosa
Costellazione: gruppo si stelle
visibile ad occhio nudo che collegate da linee immaginarie formano
disegni mitologici.
Cassiopea: una delle Nereidi, ninfa del
mare figlia di Nereo. Sposa Cefeo, re di Etiopia. Ha una figlia,
Andromeda. Cassiopea dichiara di essere la più bella delle Nereidi
così la sposa di Poseidone, che era anch'ella una Nereide, chiede al
marito di punire Cassiopea. Poseidone invia Ceto, un serpente
mostruoso, per devastare l'Etiopia. L'oracolo rivela che l'unico modo
per placare l'ira del Dio è sacrificare Andromeda. Andromeda è
salvata da Perseo.
Orsa maggiore
Orsa minore → stella polare
Andromeda
Cefeo: marito di Cassiopea
Cetus
Perseo: uccide Medusa. C'è una stella
rossa.
Costellazioni: classificate da Tolomeo
(48) nell'almagesto.
XVI-XVIII secolo: completamento con le
scoperte geografiche.
Catalogo delle costellazioni (UAI) :
1930: 88 costellazioni.
Ciascuno è indicata con una lettera
alfabetica + nome della costellazione.
Asterisma della costellazione.
Occhio
Coni: visione a colori (hanno bisogno
di molta luce)
Bastoncelli: visione bianco e nero
(hanno bisogno di poca luce) → sono intorno ai coni → bisogna
guardare con la coda dell'occhio per vedere oggetti illuminati
debolmente
Crepuscolo: la luce del Sole non arriva
direttamente ma riflessa dall'atmosfera. Quando il Sole è a 18°
sotto l'orizzonte c'è buio perchè la luce non arriva più.
Piano dell'eclittica: piano su cui la
Terra rivoluziona intorno al Sole.
Inclinato di 27° 27'
rispetto al piano dell'equatore celeste.
Linea lungo la quale si
verificano le eclissi.
Equinozio: 12 ore dì e 12 ore notte in
tutti i luoghi della Terra. (a parte ai poli)
I raggi sono perpendicolari
all'equatore.
La Terra si trova in uno dei due punti
particolari in cui interseca il piano dell'equatore celeste:
nodo ascendente (autunno) punto della
libra (omega)/ 21 settembre;
nodo discendente (primavera) punto
dell'ariete (gamma) o vernale/ 21 marzo.
In realtà il punto d'Ariete sarebbe
nei Pesci, a causa della precessione degli equinozi.
Equinozio di autunno.
Il Sole è tramontato al Polo Nord e
non sorgerà per o prossimi sei mesi. Crepuscolo costante tutto il
giorno → col passare delle settimane sempre più buio fino a che il
Sole arrivo a 18° sotto l'orizzonte → notte costante
Al polo Sud il contrario. Il Sole
tramonterà il 21 marzo.
Cambiamento considerevole agli equinozi
rispetto ai solstizi.
PUNTI CARDINALI
Punto est e ovest: intersezione tra
equatore celeste e orizzonte celeste.
Ai poli non riesco ad individuare i
punti cardinali. Il Nord è sopra la testa, alla zenit. Est/ ovest:
il Sole o è sempre sopra o sempre sotto l'orizzonte.
I POLI DELL'ORIZZONTE CELESTE.
Zenit: punto esattamente sopra la
testa.
Nadir: sotto i piedi.
Meridiani celesti: circonferenze
passanti per i poli celesti.
AZIMUT E ALTEZZA
Altezza dell'astro: dipende dalla
posizione dell'osservatore: distanza angolare rispetto all'orizzonte
celeste.
Azimut: angolo misurato in senso orario
partendo dal Nord.
COSTELLAZIONI
Costellazioni zodiacali: quelle
attraversate dal Sole nel suo moto apparente. In realtà sno tredici,
hanno tolto il serpentario.
Stelle circumpolari: non tramontano
mai ( esempio da noi Orsa minore)
occidue: tramontano sempre
Ai poli sono tutte circumpolari,
all'equatore tutte occidue.
ORSA MAGGIORE E MINORE
Zeus aveva avuto una relazione con
Callisto → figlia → Zeus trasforma la figlia in un'orsa, che
attacca Callisto. Zeus per salvarla trasforma in orsa anche lei e le
manda in cielo. Era per vendicarsi le condanna a girare sempre nel
cielo senza mai potersi bagnare nelle acque → non tramontare mai
COORDINATE UNIVERSALI
al posto dell'orizzonte : equatore
celeste
al posto del Nord: punto d'ariete.
Declinazione: distanza angolare
dall'equatore celeste.
Ascensione retta: distanza angolare dal
meridiano celeste passante per il punto d'Ariete.
Si può esprimere in gradi ma più
comunemente in tempi.
Misurata dal punto d'ariete in senso
antiorario.
24 h = 360°
15° = 1 h
Terra
Rotazione: in 24 h
da ovest verso est ( senso orario)
Rivoluzione: attorno al Sole
in un anno
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stelle,
via lattea,
zenit
17th and 18th century in English literature
The first half of
the 17Th century represented a critical stage in Europe, caused by
the scientific revolution and the following world view. The natural
philosophy replaced Scholasticism, which had produced a philosophy
based on assumptions and ancient observations. Scholasticism had
provided a geocentric and ordered universe , instead the natural
philosophy introduced the experimental method getting rid of
authorities, based on observations and inquiry into nature. They
discovered that the universe was Heliocentric and matter-based and
was seen as a mechanical object. This change in the world picture was
not seen as a challenge to religion for the scientists, but the
Church of Rome tried to stop/repress this revolution. Only England
encouraged scientists.
The centre of the
development of the natural philosophy was London. In fact in 1662 the
Royal Society was founded receiving the patronage of Charles II. The
motto of the Society was “nullius in verba” and clarified the
experimental foundation of the new world view. The useful and simple
replaced the complex of the previous age.
With the raising of the
natural philosophy started to emerge some of the typical traits of
the English character: materialism, tolerance, reasonableness, common
sense, pragmatism.
George I became ascended
the throne in 1714 and at this time the dynasty of the Hanover and
the Augustan age began, even if the new king preferred Germany to
England and the only large town was London. This period is called
Augustan after the age of Roman history, in which there was political
stability, power and the flourishing of the arts. England is
characterized by wit, elegance and traditionalism.
English society was
pragmatic, materialistic, responsive to economic pressure, yet its
institutions were hierarchical and privileged. Elections were
controlled by landowners and only 3% of the population could vote,
but this wasn't secret.
In 18th
century individualism was championed, as well as seizing economic
opportunities. The state had the duty to protect the individuals, but
it was a minimal state, which didn't interference in private
property.
The Golden age corresponds
to the Enlightened age. Even if English society was characterized by
traditionalism, it was a free and open age, in which free-will,
goodness of mankind, optimism and the ideal of progress affirmed.
Puritanism of the previous age had stressed English society, which
was now opened to liberal thought. Reason is the privileged means of
the man and make him different from beasts. Thanks to the philosophy
of John Locke and Hume, common sense and convention grew in
importance.
faith in progress
Since English society was
worldly, pragmatic and responsive to reality and economic pressure,
writers were interested in reality and recognisable facts. Balance,
symmetry and refinement were observed by all arts and this was caused
by the imitation of nature, regulated by principles.
Even if the Enlightened
age elevated reason, life was not ruled only by it. Sensibility
gained importance because of the liberal though. Man was the judge of
himself and many writers interested in the inner emotions,
foreshadowing Romanticism.
In 1660 Parliament asked
Charles II to return from exile, because the kingdom had felt
oppressed by the strict rules of Puritanism and Oliver Cromwell. When
he returned back to England, he ruled immorally and his court was
addressed “the most immoral” in English history. It wasn't a
positive period : in 1665 the bubonic plague hit the country and only
one year later The Great Fire broke out and destroyed London.
In 1689 started the
Glorious Revolution. The word “glorious” underlines the
bloodlessness of the event. William of Orange became monarch and
started a policy to encourage progress and economy. In this period
London became the financial capital of the world.
The Augustan age was
characterized by the growing importance of London. Trade and
transport improved, markets became shops and consequently town grew
larger. The prominence of London was due to many factors: for
example, through its port passed most of England's foreign trade and
the greatest trading company had a seat in London. Another reason is
due to the culture and political affairs. Because of every session of
the Parliament more than 400 members gathered in London with their
families. London was also important for the Inns of Court and the
many schools.
The Augustan age was a
period of activity in policy. After his accession, George I chose the
Whig Robert Walpole as Prime Minister. He remained in power from 1721
to 1742, for over 20 years, during which he encouraged the economy of
England. To achieve this objective, he try to keep England out of
foreign conflicts, he lowered taxes and trade could flourish. In fact
he removed customs duties on exports and on imports of raw materials,
but in 723 he levied a tax on coffee, tea and chocolate in order to
reduce smuggling and to increase the income of the state. After
George I's death, George II gave him a house in Westminster.
There are signs of the
forthcoming Agrarian and Industrial Revolution, for example the
division of labour in cloth-factories, but there is still a lack of
capital, high danger in transports.
The middle class developed
stronger in during the Pitt's period. Pitt was a whig and put into
effect a mercantilist policy from 1766. England increased commerce
and gain wealth, prestige and power and expanded in India and North
America.
The expansion of the
middle class continued stronger, influencing social life and culture.
The wealthy merchants controlled the most productive trades, owned
the mines and factories, bought large estates to gain prestige. If
they were the “upper station of low life”, the artisans and
craftsmen had to suffer hardships. They worked as apprentices for
long hours for a low salary. Below them there was the urban
population, who hadn't political rights. They were afflicted by
diseases like smallpox, scurvy, typhus and it had been estimated that
51 percent of the children in London died before they reached the age
of five. Some of them who survived were hired as apprentices by
parishes or became chimney-sweepers. Some adults of the urban
population worked in workhouses, built by parishes and hired out to
factory owners. People who didn't work suffer terrible conditions of
living and started to steal or to drink. City weren't safe,
especially some districts. Part of the urban proletariat had been
farmers, who had lost their fields after the enclosure system. This
method of walling/ marking territories convey to an improvement of
farming methods.
The literature of the
Augustan Age is characterized by a remarkable variety of genres,
which reflected the prosperous period and the growing of the middle
class. There was an increase in the reading public due to the lending
or circulating libraries and the low price of the subscriptions. The
view of the time, so the faith in progress and economy, is
represented in the novel. The father of the novel is considered
Daniel Defoe, other famous writers of this genre are Samuel
Richardson, Henry Fielding and Swift.
The novelist is the
spokesman of the middle class, writes in a simple way in order to
reach even a less educated public. The novel, as I have already said,
expresses the will of enterprise, of making something bigger, of
testing one's own abilities. It's present the sense of punishment,
which the character searches in this inner: an influence of the
Puritanism and the new virtue of sensibility. The story presented
isn't real but it's written in a realistic way. The protagonist is
always a middle-class man and struggles for survival or success. All
the names that the author uses are real and contemporary, to give the
story the impression of realism. The time of the story is usually
linear and the facts are told in chronological order. The settings of
the story are detailed and well described. The narrator is usually in
the 1st person, internal.
Daniel Foe was born in
1660 in a family of Dissenters, a Protestant sect. The prefix “De”
is an aristocratic sounding he adopted. He had an eventful life. He
studied in one of the best Dissenting Academies and he learned
practical subjects, as well as traditional ones. His father wanted a
religious career for him but he started writing in Whig papers. He
founded a periodical, “The Review”, which he published from 1704
to 1713. He became a well-paid intellectual but his critical attitude
wasn't appreciated by the Queen, who had him arrested. He had to
denied his Whig ideas to free himself and he worked as secret agent
for the government. Writing novels was an occupation he started when
he was quite old. In 1719 he published “Robinson Crusoe”. He
wasted his money and was haunted by creditors until his death.
Defoe 's novels are
fictional autobiographies but they pretend to be true by means of
biographical details and memories. They started with a preface, in
which the author attests their authenticity. The novel is made of
many adventures and episodes, which are hold together by the unifying
presence of a hero. There isn't a plan.
The characters are
presented from the inside and through their actions. They are in
isolation and they struggle for something to reach.
Defoe portrays the
middle-class in his novel.
Robinson belongs to the
middle state, which his father declares “The best state in the
world”.
The novel is full of
religious references, to God, sin and Providence. The diary of him
can be seen as a comfort, to record his events and by analyzing them,
find God's will. It seems that Robinson prays God to be freed from
sin, rather than rescued. In the novel there is the concept of
working in a Puritan way, in order to show that the person deserves
to be saved.
Robinson reproduces the
English society on the island and exploits nature.
Robinson is a man of faith
and shapes his destiny in the light of God's will. Even if it's
religious, he uses the scientific method of the new philosophy. Even
the language points out this fact: it is simple, solid and
descriptions concentrate on primary qualities.
martedì 29 marzo 2016
Trasfigurazione di Raffaello e Assunta di Tiziano
Differenze nell'uso della luce nei dipinti: Trasfigurazione di Raffaello e Assunta di Tiziano. Quale significato diverso assume la luce nelle due opere?
In entrambe le opere c'è una doppia luce. Nell'Assunta la luce è di un giallo caldo. Questa si irradia da un unico punto centrale alla sommità del cielo e si espande a raggiera verso il basso, creando situazioni di chiaro-scuro man mano che raggiunge il mondo terreno. Per questo si può dividere il dipinto in due situazioni : una parte più alta dove si trova Dio e una parte inferiore dove stanno gli uomini. Nella prima la luce è estremamente intensa, omogenea e identifica perfettamente Dio. Egli è l'essere più perfetto, più puro, santo, privo di lati oscuri come lo è la luce perciò solo lui può stare in una posizione di tale brillantezza. La luce è talmente potente che pone in controluce la figura di Dio, accentuandone la soprannaturalità grazie al contorno sfumato. Nella parte sottostante, invece, arrivano solo due spiragli di luce, più fiochi, che colpiscono le vesti di due Apostoli. I rimanenti sono quasi totalmente in ombra, nonostante si possano notare i panneggi delle vesti. Maria invece, che sta a metà della composizione, è illuminata dalla luce proveniente da Dio ma non in maniera completa. In Tiziano si nota un uso della luce di tipo simbolico, che descrive un moto ascensionale verso il divino e verso la salvezza. Da una condizione di peccato-ombra si passa a quella di purezza-luce. Nonostante ciò, le ombre e i chiaroscuri sono realisticamente dipinti.
Nella Trasfigurazione sono dipinti due episodi del Vangelo: nella parte superiore avviene la Trasfigurazione di Cristo mentre in quella inferiore è rappresentata la guarigione di un ragazzo indemoniato. In alto la luce si diffonde da dietro Cristo in direzione orizzontale, conferendo un effetto di calma e beatitudine alla scena, lasciando nell'oscurità la parte di cielo laterale. E' una luce fredda, bianchissima, che si riflette sulla veste di Gesù, illuminandolo. Nella porzione sottostante la luce non è omogenea e proviene da un punto in basso a sinistra. Si crea così un gioco di chiaro-scuri che mette in risalto la drammaticità del momento, i gesti dei personaggi, la loro inquietudine. La luce è utilizzata per rendere le emozioni e conferire maggiore realismo alla composizione.
Nelle due opere si notano due concezioni diverse:
⦁ Tiziano usa la luce per mostrare la differenza tra uomo e Dio;
⦁ Raffaello la considera uno ottimo strumento per evidenziare i sentimenti umani e attribuire alla scena una realistica atmosfera.
In entrambe le opere c'è una doppia luce. Nell'Assunta la luce è di un giallo caldo. Questa si irradia da un unico punto centrale alla sommità del cielo e si espande a raggiera verso il basso, creando situazioni di chiaro-scuro man mano che raggiunge il mondo terreno. Per questo si può dividere il dipinto in due situazioni : una parte più alta dove si trova Dio e una parte inferiore dove stanno gli uomini. Nella prima la luce è estremamente intensa, omogenea e identifica perfettamente Dio. Egli è l'essere più perfetto, più puro, santo, privo di lati oscuri come lo è la luce perciò solo lui può stare in una posizione di tale brillantezza. La luce è talmente potente che pone in controluce la figura di Dio, accentuandone la soprannaturalità grazie al contorno sfumato. Nella parte sottostante, invece, arrivano solo due spiragli di luce, più fiochi, che colpiscono le vesti di due Apostoli. I rimanenti sono quasi totalmente in ombra, nonostante si possano notare i panneggi delle vesti. Maria invece, che sta a metà della composizione, è illuminata dalla luce proveniente da Dio ma non in maniera completa. In Tiziano si nota un uso della luce di tipo simbolico, che descrive un moto ascensionale verso il divino e verso la salvezza. Da una condizione di peccato-ombra si passa a quella di purezza-luce. Nonostante ciò, le ombre e i chiaroscuri sono realisticamente dipinti.
Nella Trasfigurazione sono dipinti due episodi del Vangelo: nella parte superiore avviene la Trasfigurazione di Cristo mentre in quella inferiore è rappresentata la guarigione di un ragazzo indemoniato. In alto la luce si diffonde da dietro Cristo in direzione orizzontale, conferendo un effetto di calma e beatitudine alla scena, lasciando nell'oscurità la parte di cielo laterale. E' una luce fredda, bianchissima, che si riflette sulla veste di Gesù, illuminandolo. Nella porzione sottostante la luce non è omogenea e proviene da un punto in basso a sinistra. Si crea così un gioco di chiaro-scuri che mette in risalto la drammaticità del momento, i gesti dei personaggi, la loro inquietudine. La luce è utilizzata per rendere le emozioni e conferire maggiore realismo alla composizione.
Nelle due opere si notano due concezioni diverse:
⦁ Tiziano usa la luce per mostrare la differenza tra uomo e Dio;
⦁ Raffaello la considera uno ottimo strumento per evidenziare i sentimenti umani e attribuire alla scena una realistica atmosfera.
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